Si consideri una carica elettrica positiva isolata. Il campo generato e, in ogni punto dello spazio, diretto come la congiungente fra quel punto e la carica. Le linee di forza quindi sono delle semirette uscenti dalla carica che si estendono indefinitamente. Nel caso di una carica negativa si ha la stessa situazione ma con le semirette entranti nella carica. Il fatto che le linee di forza escano dalle cariche positive e entrino in quelle negative risulta utile nel tracciare in modo qualitativo landamento dei campi elettrici, come si vedrà fra poco nel caso del dipolo elettrico. In linea di massima si può anticipare fin da ora che le linee di forza vengono generate dalle cariche positive e che ciascuna linea, a meno che non si estenda allinfinito come nel caso di una singola carica (caso peraltro puramente ideale) termina su una carica negativa.
Il dipolo elettrico è, per definizione, un sistema formato da due
cariche uguali q, di segno opposto e poste a una distanza d. Il momento
di dipolo elettrico è un vettore p il cui modulo è
pari a qd, che è diretto come la congiungente delle due cariche
e con verso dalla carica negativa a quella positiva. Il dipolo elettrico
si esprime come il prodotto della carica per una distanza e quindi si
misura in C m (Coulomb per metro).
Il dipolo elettrico è costituito da due cariche uguali e di segno
opposto. Questo non deve indurre a pensare che gli atomi, costituiti per
l appunto da uguali quantità di carica positiva e negativa,
siano dei dipoli. Per parlare di dipolo è necessario che le due
cariche siano anche separate fra loro da una certa distanza, il che non
si verifica negli atomi. Consideriamo il caso più semplice, quello
dellatomo di idrogeno. Il nucleo è costituito da un protone
intorno al quale lelettrone ruota. Un discorso rigoroso su questo
argomento prevede lutilizzo della fisica quantistica ma un discorso
qualitativo può essere fatto anche utilizzando i concetti della
meccanica classica.
Supponiamo che lelettrone ruoti intorno al nucleo lungo una traiettoria
circolare centrata sul nucleo stesso. In questo caso la posizione media
dellelettrone coincide con quella del nucleo e quindi non si ha
separazione delle due cariche. Di conseguenza un atomo di idrogeno non
è un dipolo elettrico, al pari di tutti gli atomi presi singolarmente.
Quando gli atomi si uniscono a formare le molecole invece può succedere
che si creino degli spostamenti di carica che portano alla separazione
del centro di massa delle cariche positive e negative, con la conseguente
formazione di un momento di dipolo elettrico. Le molecole di questo tipo
vengono dette polari. Un esempio illustre di molecola polare
è quello dellacqua, come mostra la figura 3. I due atomi
di idrogeno si dispongono a formare un angolo di 105 o e cedono i loro
elettroni allatomo di ossigeno. In questo modo le due distribuzioni
di carica positiva e negativa hanno i loro baricentri in due punti diversi
e quindi la molecola si comporta come un dipolo elettrico.
Un dipolo elettrico, posto in un campo elettrico uniforme, e soggetto
ad una coppia che tende a farlo ruotare.
Occupiamoci delle possibili posizioni di equilibrio del dipolo in un campo
esterno. Si ha equilibrio quando la coppia agente sul dipolo e uguale
a zero. Dato che il modulo della coppia è proporzionale al seno dellangolo
q che si forma tra la direzione della linea di
forza e l'asse del dipolo, le posizioni di equilibrio saranno quelle per cui
q = 0 e q = 2p. Si faccia
riferimento alla figura. Nel caso in cui q = 0
le due cariche vengono tirate in direzioni fra loro opposte e questo ci lascia
intuire che si tratta effettivamente di una posizione di equilibrio. Non si
può però parlare di equilibrio stabile perché e
possibile traslare rigidamente il dipolo all interno del campo e ritrovarsi
sempre in una condizione simile a quella illustrata. In questi casi si parla
di equilibrio indifferente.