![]() |
Un fenomeno apparentemente indipendente dall'elettricità
è il magnetismo. Il magnetismo è messo in evidenzia
con l'interazione delle bussole con il campo magnetico della terra,
o quando prendiamo in considerazione il comportamento di magneti
sui giocattoli dei bambini. Le forze magnetiche sono spiegate nei
termini molto simili a quelle usate per le forze elettriche: Se ad esempio prendiamo una calamita avremo un polo Nord e un polo Sud. Spezzandola non otteniamo mai una coppia di monopoli magnetici ma due calamite. |
Più tardi vedremo al livello atomico perchè accade questo.
Come nel caso delle cariche elettriche, è
conveniente introdurre il concetto di un campo magnetico nella descrizione
dell'azione delle forze magnetiche. Le linee del campo magnetico
per un magnete a forma di parallelepipedo sono descritte dal disegno
qui a fianco riportato. |
![]() |
Una caratteristica di base di magnetismo è che se poniamo , nelle vicinanze di un campo magnetico, una carica in moto questa sarà sottoposta ad una forza. La forza agente sulla particella carica è sempre perpendicolare al verso della velocità della stessa. Così il campo magnetico origina delle forze agenti su cariche elettriche in moto, in grado di deflettere le stesse, ma non di determinare una variazione della velocità della stessa. Questa proprietà è usata negli acceleratori ad alta energia della particella per mettere a fuoco i fasci delle particelle che finalmente si scontrano con gli obiettivi per produrre le nuove particelle.
Un altro modo per capire consiste nell'osservare che la forza essendo perpendicolare al movimento, non origina lavoro e di conseguenza non avremo variazione dell'energia cinetica.
Quindi le forze magnetiche non fanno lavoro sulle particelle caricate
e non possono aumentare la loro energia cinetica. Se una particella
caricata si muove attraverso un campo magnetico costante, la relativa
velocità rimane la stessa, ma il relativo verso cambia costantemente.
L'esperimento di Oersted Fu la prima conferma sperimentale dello stretto legame tra fenomeni elettrici e fenomeni magnetici. Si dispone un filo al di sopra e parallelamente a un ago magnetico, che naturalmente è orientato verso nord. Quando viene fatta passare della corrente in questo filo la direzione dell'ago viene alterata; esso si sposta più a destra o più a sinistra a seconda del verso secondo cui il filo è percorso da corrente, come rappresentato in figura.
Oersted non riuscì a formulare le leggi che governavano i dati
sperimentali rilevati; la portata di questo esperimento fu comunque
molto notevole.
Fenomeni elettromagnetici da due fili Questo esperimento è un
approfondimento dell'esperimento precedente. L'esperimento di Oersted
studia infatti come si comportano un filo e un ago magnetico. Ora osserviamo
il comportamento di due fili. Se essi vengono percorsi da corrente equiversa
si attraggono, se vengono percorsi da corrente di verso opposto si respingono.
Questo sempre in virtù dei fenomeni di attrazione e di repulsione
magnetica collegati ai fenomeni elettrici.
Il campo prodotto da un solenoide, è molto simile a quello prodotto da una calamita.
Da quanto finora detto è possibile formulare delle ipotesi circa il magnetismo terrestre. La Terra, come aveva osservato Gilbert, è un grosso magnete le cui linee di campo si dispongono attorno ai poli; i poli nord e sud di tale magnete, però, non coincidono esattamente con i poli geografici, che vengono definiti come intersezioni dellasse di rotazione terrestre con la Terra stessa.
E nel nucleo della Terra, costituito essenzialmente da ferro e nichel allo stato fuso che si ritiene abbia origine il magnetismo terrestre. Le teorie più diffuse sulle cause che conferirebbero alla Terra la struttura di un grosso magnete sono: quella dellesistenza nel nucleo di forti correnti di ferro e nichel ionizzati, e quella sulla differente velocità con cui ruoterebbero, luno dentro laltro, il nucleo fuso e lo strato solido sovrastante.
Abbiamo già parlato di campo
magnetico e di linee di campo: questi concetti venivano evidenziati
dalla particolare disposizione della limatura di ferro attorno
alle calamite; è possibile applicarli anche al caso delle
cariche elettriche? Si può dire cioè che una carica
elettrica genera un campo elettrico? |
![]() |
Intanto diamo unulteriore spiegazione sulla costituzione delle
calamite e sulla magnetizzazione dei corpi così come è
stata per la prima volta spiegata dal fisico francese Ampère
(1775-1836). Secondo lo scienziato, in ogni corpo esistono delle correnti
elettriche molecolari che circolano disordinatamente nel suo interno.
Ogni corrente è paragonabile a quella che percorre una spira
di una bobina e produce quindi leffetto di una minuscola calamita.
Di solito, queste correnti molecolari sono orientate in tutte le possibili
direzioni, e quindi le minuscole forze magnetiche da esse determinate
si neutralizzano reciprocamente. Ma in presenza di un campo magnetico,
tali correnti molecolari si orientano nella direzione del campo esterno
e quindi le minuscole forze magnetiche si sommano e danno come risultante
una forza magnetica discretamente apprezzabile.
Dopo Ampère è stato scoperto che le correnti molecolari
sono correnti elementari dovute al moto degli elettroni attorno al nucleo
degli atomi.
La teoria di Ampère permette di capire perché si ottiene
un aumento dellintensità di campo magnetico quando sintroduce
un nucleo di ferro in una bobina percorsa da corrente: al campo magnetico
della bobina, infatti, si somma quello dovuto allorientamento
delle correnti elementari del ferro.
Ora sarà più chiaro anche il funzionamento dellelettrocalamita che altro non è che una sbarretta di ferro posta allinterno di un solenoide percorso da corrente; se ne può costruire una avvolgendo più volte del filo elettrico attorno ad un grosso chiodo e collegando i capi ai poli di una batteria da 4,5
![]() |