Campo Magnetico

Magnetismo e campi magnetici

Un fenomeno apparentemente indipendente dall'elettricità è il magnetismo. Il magnetismo è messo in evidenzia con l'interazione delle bussole con il campo magnetico della terra, o quando prendiamo in considerazione il comportamento di magneti sui giocattoli dei bambini. Le forze magnetiche sono spiegate nei termini molto simili a quelle usate per le forze elettriche:
Ci sono due tipi di poli magnetici , convenzionalmente denominati Polo Nord e polo Sud
I poli simili si respingono ed i poli opposti si attraggono.
Tuttavia, il magnetismo differisce dall'elettricità per una peculiarità importante: diversamente dalle cariche elettriche, i poli magnetici si presentano sempre negli accoppiamenti di Nord-Sud; non ci sono monopoli magnetici .

Se ad esempio prendiamo una calamita avremo un polo Nord e un polo Sud. Spezzandola non otteniamo mai una coppia di monopoli magnetici ma due calamite.

Più tardi vedremo al livello atomico perchè accade questo.

Come nel caso delle cariche elettriche, è conveniente introdurre il concetto di un campo magnetico nella descrizione dell'azione delle forze magnetiche. Le linee del campo magnetico per un magnete a forma di parallelepipedo sono descritte dal disegno qui a fianco riportato.

Per determinare le caratteristiche delle linee di forza abbiamo utilizzato un ago magnetico lasciato libero di orientarsi nel campo magnetico prodotto dalla calamita. L'ago in esame si orienta dempre lungo la linea di forza passante per il punto coincidente con l'asse di rotazione dello stesso aghetto.
In altre parole è possibile interpretare queste linee come quelle in grado di indicare l'orientamento che l'ago della bussola indicherà se disposto in quella posizione.
La resistenza dei campi magnetici è misurata nelle unità di Tesla (T). Un tesla è realmente un campo relativamente forte - il campo magnetico della terra è dell'ordine di 0,0001 T.

Una caratteristica di base di magnetismo è che se poniamo , nelle vicinanze di un campo magnetico, una carica in moto questa sarà sottoposta ad una forza. La forza agente sulla particella carica è sempre perpendicolare al verso della velocità della stessa. Così il campo magnetico origina delle forze agenti su cariche elettriche in moto, in grado di deflettere le stesse, ma non di determinare una variazione della velocità della stessa. Questa proprietà è usata negli acceleratori ad alta energia della particella per mettere a fuoco i fasci delle particelle che finalmente si scontrano con gli obiettivi per produrre le nuove particelle.

Un altro modo per capire consiste nell'osservare che la forza essendo perpendicolare al movimento, non origina lavoro e di conseguenza non avremo variazione dell'energia cinetica.

Quindi le forze magnetiche non fanno lavoro sulle particelle caricate e non possono aumentare la loro energia cinetica. Se una particella caricata si muove attraverso un campo magnetico costante, la relativa velocità rimane la stessa, ma il relativo verso cambia costantemente.

L'esperimento di Oersted Fu la prima conferma sperimentale dello stretto legame tra fenomeni elettrici e fenomeni magnetici. Si dispone un filo al di sopra e parallelamente a un ago magnetico, che naturalmente è orientato verso nord. Quando viene fatta passare della corrente in questo filo la direzione dell'ago viene alterata; esso si sposta più a destra o più a sinistra a seconda del verso secondo cui il filo è percorso da corrente, come rappresentato in figura.

Oersted non riuscì a formulare le leggi che governavano i dati sperimentali rilevati; la portata di questo esperimento fu comunque molto notevole.

Fenomeni elettromagnetici da due fili Questo esperimento è un approfondimento dell'esperimento precedente. L'esperimento di Oersted studia infatti come si comportano un filo e un ago magnetico. Ora osserviamo il comportamento di due fili. Se essi vengono percorsi da corrente equiversa si attraggono, se vengono percorsi da corrente di verso opposto si respingono.

Questo sempre in virtù dei fenomeni di attrazione e di repulsione magnetica collegati ai fenomeni elettrici.

UNA CORRENTE GENERA UN CAMPO MAGNETICO

Il campo prodotto da un solenoide, è molto simile a quello prodotto da una calamita.

Da quanto finora detto è possibile formulare delle ipotesi circa il magnetismo terrestre. La Terra, come aveva osservato Gilbert, è un grosso magnete le cui linee di campo si dispongono attorno ai poli; i poli nord e sud di tale magnete, però, non coincidono esattamente con i poli geografici, che vengono definiti come intersezioni dell’asse di rotazione terrestre con la Terra stessa.

E nel nucleo della Terra, costituito essenzialmente da ferro e nichel allo stato fuso che si ritiene abbia origine il magnetismo terrestre. Le teorie più diffuse sulle cause che conferirebbero alla Terra la struttura di un grosso magnete sono: quella dell’esistenza nel nucleo di forti correnti di ferro e nichel ionizzati, e quella sulla differente velocità con cui ruoterebbero, l’uno dentro l’altro, il nucleo fuso e lo strato solido sovrastante.

L’AZIONE MAGNETICA DI UNA CORRENTE

Abbiamo già parlato di campo magnetico e di linee di campo: questi concetti venivano evidenziati dalla particolare disposizione della limatura di ferro attorno alle calamite; è possibile applicarli anche al caso delle cariche elettriche? Si può dire cioè che una carica elettrica genera un campo elettrico?
Cosa succede in una zona fissata nello spazio se una carica si muove? Quella zona risente di, o è sottoposta a, un campo elettrico variabile.
Alla luce di queste considerazioni, dato che una corrente elettrica non è che l’insieme di elettroni in movimento, possiamo interpretare l’azione magnetica di una corrente dicendo che una variazione del campo elettrico in una determinata zona dello spazio, ad esempio quella in cui è situato l’ago di una bussola, produce effetti magnetici.

Intanto diamo un’ulteriore spiegazione sulla costituzione delle calamite e sulla magnetizzazione dei corpi così come è stata per la prima volta spiegata dal fisico francese Ampère (1775-1836). Secondo lo scienziato, in ogni corpo esistono delle correnti elettriche molecolari che circolano disordinatamente nel suo interno.
Ogni corrente è paragonabile a quella che percorre una spira di una bobina e produce quindi l’effetto di una minuscola calamita.
Di solito, queste correnti molecolari sono orientate in tutte le possibili direzioni, e quindi le minuscole forze magnetiche da esse determinate si neutralizzano reciprocamente. Ma in presenza di un campo magnetico, tali correnti molecolari si orientano nella direzione del campo esterno e quindi le minuscole forze magnetiche si sommano e danno come risultante una forza magnetica discretamente apprezzabile.

Dopo Ampère è stato scoperto che le correnti molecolari sono correnti elementari dovute al moto degli elettroni attorno al nucleo degli atomi.
La teoria di Ampère permette di capire perché si ottiene un aumento dell’intensità di campo magnetico quando s’introduce un nucleo di ferro in una bobina percorsa da corrente: al campo magnetico della bobina, infatti, si somma quello dovuto all’orientamento delle correnti elementari del ferro.

Ora sarà più chiaro anche il funzionamento dell’elettrocalamita che altro non è che una sbarretta di ferro posta all’interno di un solenoide percorso da corrente; se ne può costruire una avvolgendo più volte del filo elettrico attorno ad un grosso chiodo e collegando i capi ai poli di una batteria da 4,5