Originariamente non esisteva niente(né spazio, né tempo), poi improvvisamente si è rotto l'equilibrio in cui permaneva il non spazio e improvvisamente apparve l'universo e con esso lo spazio e il tempo. Il Big Bang fu e con esso l'universo. Ci fu un'esplosione e dal caos a temperatura infinita si passo ad un universo sempre più vasto e freddo. Ciò che rappresentava l'essenza dell'universo cominciò a riorganizzarsi in modo diverso man mano che la temperatura diminuiva. Oggi apparentemente non resta nulla di quanto caratterizzava l'universo nei primi istanti dopo il Big Bang. Quando la temperatura scese a 100.000.000° K apparve la luce e successivamente le altre particelle. Ogni riorganizzazione del quid che costituisce l'universo lascia nello spazio circostante un residuo che in qualche modo modifica le caratteristiche fisiche di ogni punto dell'universo. Attualmente associamo al concetto di campo queste informazioni presenti in ogni punto dell'universo. Abbiamo definito in prima istanza tre campi: Il campo elettrico, il campo gravitazionale e il campo magnetico.
Teniamo presente che l'universo si è adattato in modo da poter manifestarsi in queste condizioni estremamente avverse. La luce e i protoni, gli elettroni sono il risultato di questo riadattamento dell'universo alle basse temperature.
Studieremo successivamente che modificando le condizioni in un punto è possibile osservare ciò che esisteva liberamente pochi istanti dopo l'origine dell'universo. Per il momento studieremo i campi prendendo in considerazione gli oggetti che subiscono o "generano" i campi facilmente osservabili.
Ogni punto dell'universo ha sempre memoria di quanto è presente nello spazio circostante. L'informazione varia nel tempo e dipende sia da come si muovono gli enti fisici che caratterizzano l'universo sia da come gli stessi enti si evolvono nel tempo.
Nell'universo strutturato come oggi lo vediamo, in generale riusciamo a rilevare, a livello macroscopico, la presenza di masse e cariche elettriche.
Quidi siamo stati portati a definire separatamente i concetti di:
- Campo gravitazionale.
- Campo elettrico.
- Campo magnetico.
In ogni caso ogni punto dello spazio ha caratteristiche fisiche diverse, in quanto in esso sarà presente l'informazione "INTENSITA' DI CAMPO". Possiamo pensare che in ogni punto vi sarà una differente intensità di campo (gravitazionale, elettrica e magnetica). Queste informazioni saranno trasmesse ad ogni oggetto o ente che occuperà in un certo istante detto punto.
Il concetto di campo fu intuito da Faraday e precisato da Maxwell partendo
dallo studio del campo elettromagnetico. Il flusso e la circuitazione
sono i due strumenti concettuali necessari per lavorare con i campi.
Per comprenderli partiamo dal campo delle velocità di un fluido.
Osservando un corso dacqua notiamo:
- Che esso è alimentato da sorgenti a partire dalle quali lacqua fluisce;
- Che può presentare vortici, ossia assi attorno ai quali lacqua circola formando anelli o gorghi.
Per caratterizzare il fluire delle sorgenti e il circolare dellacqua attorno ai vortici s'introducono i concetti di flusso e di circuitazione.
Il flusso rappresenta il volume d'acqua che attraversa una superficie nellunità di tempo.
- Se la superficie è chiusa e il flusso è positivo vuol dire che al suo interno vi sono sorgenti,
- se è negativo vi sono pozzi; se è nullo non vi sono né sorgenti né pozzi.
La circuitazione del vettore velocità lungo una linea chiusa e orientata è la somma di v(x)d l. Se la circuitazione è diversa da zero la linea abbraccia un vortice(campo non conservativo). Se è nulla per qualunque linea chiusa che abbraccia lasse, quellasse non è un vortice(campo conservativo). Tali concetti possono essere generalizzati per qualsiasi campo, compreso il campo elettromagnetico.
Inoltre lo caratterizzano completamente. Fu Isaac Newton ad introdurre
l'idea di azione a distanza ma fu
Michael Faraday, che respingendo tale ipotesi per le interazioni elettriche
e magnetiche, assegnò il ruolo di ente propagatore
alle linee di forza del mezzo interessato, ponendo così le basi
per il moderno concetto di campo.
Prima di Newton non si accettava lidea che sostanze inanimate potessero
esercitare unazione in un posto diverso da quello dove eranocollocate.
· Si escogitavano dei meccanismi per spiegare le azioni tra corpi
distanti.
· La parola attrazione era respinta, perché
portava a credenze occulte.
I ripetuti successi della teoria di Newton fecero accettare universalmente
il concetto di azione a distanza, anche se lo stesso Newton, una volta
trovata la formulazione matematica che rappresentava correttamente i fenomeni
naturali, evitò speculazioni sulle possibili interpretazioni dellinterazione
gravitazionale.
- A Newton non sfuggiva la grave difficoltà d'immaginare che
gli oggetti potessero essere sottoposti o agire con un'azione a distanza
istantanea, capace di far sentire la sua influenza sulle enormi distanze
di un universo infinito.La fisica matematica di Newton rompeva decisamente
con la filosofia meccanicista, poiché ipotizzava l'interazione
gravitazionale come un'azione a distanza istantanea attraverso lo spazio
vuoto.
- Ampère costruì una teoria matematica per linterazione
elettromagnetica tra correnti.
- Faraday aveva un approccio diverso: tendeva a spiegare i fenomeni da un punto di vista geometrico o fisico.
- Albert Einstein con la teoria della relatività generale descrive il fenomeno della gravitazione con una geometria non euclidea(Riemman) e non come l'azione immediata a distanza di una forza.
Riassumendo alla luce di quanto elaborato in questi ultimi 200 anni siamo giunti a considerare il campo come precisato sopra ossia:
All'interno dell'universo (il più grande dei campi possibili) ogni punto dello spazio ha caratteristiche fisiche diverse, in quanto in esso sarà presente l'informazione "INTENSITA' DI CAMPO".
Possiamo pensare che in ogni punto vi sarà una differente intensità di campo (gravitazionale, elettrica e magnetica). Queste informazioni saranno trasmesse ad ogni oggetto o ente che occuperà in un certo istante detto punto.