Un lettore CD o DVD |
Il lettore/masterizzatore CD o DVD-ROM e' una periferica in grado di leggere informazioni dai CD o DVD-ROM, dai CD o DVD-R (i CD o DVD registrabili una sola volta), dai CD o DVD-RW (i CD o DVD riscrivibili fino a 1000 volte) e dai CD o DVD musicali.
I lettori CD o DVD possono essere
interni, nel qual caso vengono fissati in un alloggiamento, o
esterni (usati prevalentemente nei PC portatili), ed allora il
collegamento viene generalmente effettuato alla porta SCSI o alla
parallela. I lettori su porta parallela sono piu' facili da installare
ma hanno diversi svantaggi: costano di piu' di quelli interni,
utilizzano la porta parallela (che quindi non e' piu' utilizzabile
per un'altra periferica come una stampante), e la porta parallela
puo' non essere abbastanza veloce da gestire tutti i dati che
la attraversano.
La caratteristica piu' importante di un lettore CD o DVD e' la velocita'
con la quale riesce a manipolare i dati. Dalla velocita' singola,
detta 1X, e pari a 150Kb al secondo, usata oggi solo quando si
ascolta un CD o DVD audio, si e' passati a velocita' addirittura di
40X e oltre, il che vuol dire che i dati possono essere letti
(solo teoricamente, pero') ad una velocita' 40 volte superiore
rispetto a un 1X.
Qualche nota sui supporti: i CD o DVD-ROM sono supporti
ottici, al contrario dei dischi rigidi, dele chiavette usb disk e dei
nastri, che sono magnetici. I vantaggi dei CD o DVD rispetto ad un supporto
magnetico sono la possibilita' di immagazzinare un numero di dati
molto elevato e la durata nel tempo. Per un CD o DVD-ROM stampato si
parla come minimo di svariate decine di anni, mentre un supporto
magnetico ha la tendenza a scomparire nel tempo. Il CD o DVD, introdotto
da Philips e Sony nel 1980 per sostituire i vecchi LP, e' un piccolo
disco di plastica di 12 cm. di diametro con una superficie metallica
riflettente, di solito alluminio, in cui sono incise migliaia
di "fossette" (pits, in inglese) contenenti migliaia di
dati binari (zero e uno) che descrivono in modo digitale la musica
o i dati per computer.
Con l'avvento delle pennette usb é divenuto inutile il lettore floppy disk, potendo salvere e trasferire files estremamente grossi. L'avvento del CD o DVD-Rom e di Internet infine portarono
il mercato a richiedere una capacità di immagazzinamento di informazioni
ancora maggiore, e con l'uscita di nuovi supporti a 1 TB (1 miliardo di Bytes).
Trasferimento dati: Oggi per il trasferimento dati si utilizzano le chiavette Usb
,i mezzi piu' diffusi per spostare dati da un computer ad un altro. Anche senza l'utilizzo del software di
compressione, possono essere trasferiti files e programmi
ditutte le dimensioni,
che verranno letti senza incompatibilita' di supporto
da un qualsiasi altro personal computer.
Installazione di programmi o aggiornamenti di driver:
Molte case produttrici di componenti hardware utilizzano le chiavi USB o i CD
per distribuire i driver delle loro periferiche, e molte
software house prediligono le chiavette usb al CD o DVD-Rom per la diffusione
dei loro programmi.
Nonostante la possibilità che le chiavette si possano rompere rimane comunque un sistema di salvataggio e di trasporto di dati molto comodo e quasi universale. Nei successivi capitoli daremo uno sguardo al suo funzionamento, all'installazione e alla risoluzione di eventuali problemi che potrebbero verificarsi.
Il supporto sonoro sul PC ha avuto inizio in tempi relativamente
recenti. Nessuno in effetti aveva preso in considerazione lo sviluppo
del campo sonoro e musicale all'epoca in cui i primi esemplari
di personal computer venivano realizzati. I primi PC IBM compatibili
erano delle macchine da ufficio, che gestivano principalmente
software gestionale e da affari, non certo computer multimediali.
Gli unici suoni prodotti erano semplici beep che accompagnavano
messaggi di errore o che avvertivano l'utente della conclusione
di specifiche operazioni di calcolo.
Un esemplare di scheda audio a 16bit |
Tuttavia, le applicazioni multimediali iniziarono ad affacciarsi
sul mercato, e cio' accelero' notevolmente lo sviluppo delle prime
schede sonore, favorendo la competizione tra le industrie produttrici
che venivano cosi' stimolate allo sviluppo di esemplari sempre
piu' sofisticati.
Le schede audio attuali hanno raggiunto un livello tecnologico
e qualitativo tale da rendere il sonoro che accompagna qualsiasi
videogame incredibilmente realistico ed avvolgente, e consentire
inoltre ai musicisti di comporre, modificare e suonare i loro
brani utilizzando la scheda audio come una vera orchestra ai loro
comandi.
Ma il suono come nasce? Le onde sonore vengono
prodotte nell'attimo in cui due oggetti urtano tra loro, originando
un'energia che viene trasformata in una brusca variazione
della pressione dell'aria. Questa variazione di pressione
viene ricevuta dalle nostre orecchie, e interpretata dal nostro
cervello come un suono.
Quando registriamo la nostra voce attraverso un microfono,
le variazioni di pressione provocano il movimento della membrana
contenuta nella capsula del microfono stesso (allo stesso
modo della membrana uditiva del nostro orecchio). I minuscoli
movimenti sono convertiti quindi in variazioni di voltaggio
elettrico.
Il funzionamento della scheda audio avviene sostanzialmente
in questo modo, ma all'inverso: le onde sonore vengono prima
generate al suo interno e quindi amplificate, poi vengono
trasferite agli altoparlanti che, vibrando, provvederanno
a diffonderle nell'ambiente circostante sottoforma di variazioni
della pressione dell'aria.
Inizialmente, il primo standard in ordine di importanza fu quello
dettato dalle schede audio AdLib. Tuttavia, presto tali schede
lasciarono il passo per le SoundBlaster di Creative Labs.
Dai primi prodotti a 8bit, la Creative ha mantenuto la sua leadership
passando ai 16bit con le celebri AWE32 (ecco un esemplare qui
a lato), in voga per molti anni grazie ad un sistema MIDI piu'
evoluto e ad una tecnologia che privilegiava maggiormente la fedelta'
del suono rispetto alle precedenti schede.
Un fattore determinante che ha portato ad una ancor piu' larga
diffusione e ad un ulteriore abbassamento dei prezzi e' stato
inserire le schede audio nelle configurazioni dei PC pre-assemblati.
La AWE64, nata alla fine del 1997, spicco' subito per le sue caratteristiche
innovative (il sintetizzatore, dotato come la AWE32 di sintesi
WaveTable, permette di eseguire 64 note contemporaneamente ed
e' l'attuale standard e metro di paragone).
Le schede audio di ultima generazione supportano gli standard
SoundBlaster e General Midi, e consentono di registrare e riprodurre
i suoni ad una frequenza di 44100 Hz in stereofonia. Tale frequenza
e' la stessa con cui i normali lettori CD o DVD audio riproducono la
musica, ed e' per questo che le schede audio vengono pubblicizzate
dichiarando standard acustici di "qualita' CD o DVD".
Oltre che riprodurre suoni, le schede audio sono anche fornite
di interfacce per il collegamento diretto ai lettori CD o DVD-Rom. Supportano
infatti i tre tipi principali di collegamento: Sony, Mitsumi e
Panasonic, che si uniscono ai gia' noti standard IDE/EIDE e SCSI.
Durante una visita al Museo della Scienza e della tecnica di Londra,
una delle cose che maggiormente mi impressionò, oltre ad una rappresentazione
in scala ridotta del modulo lunare LEM (quella che permise agli
astronauti di posare il piede sulla Luna), fu il contenuto di
una teca di vetro larga diversi metri. All'interno dava orgogliosamente
mostra di se uno dei primi Hard-disk, o meglio in italiano disco
rigido, che con i suoi fenomenali 20 megabyte, registrava le preziose
informazioni di qualche istituto scientifico o bancario.
Un enorme parallelepipedo che da l'idea di elefantiaca pesantezza
e di dimensioni difficilmente paragonabili agli attuali dispositivi
di massa, tanto da rendere difficile ed enigmatica l'identificazione.
A mio supporto solo la leggenda sul piedistallo della vetrina
ed un pannello adiacente.
Uno dei primi centri dotati del Ramac |
Il primo hard-disk lo troviamo montato nel
1957 in una macchina, in parte tabulatore in parte computer, della
IBM chiamata RAMAC (Random Access Method of Accounting and Control),
che per l'epoca rappresentava il massimo della tecnologia, i dati
venivano registrati su nastro. Ciascuno dei suoi 50 piatti da
24 pollici, circa 61 Cm, riusciva a registrare solo 100000 caratteri
(non ancora Byte) per un totale complessivo di 5 milioni di caratteri.
La sua grandezza era pari a due grossi frigoriferi, e se avevate
intenzione di acquistarlo ci sarebbero voluti 35 mila dollari
di allora, naturalmente pagabili anche in Leasing.
Solo 23 anni dopo, nel 1979, Seagate, ad oggi una delle più grandi
casa produttrici di memoria di massa, introduce il primo disco
rigido per Microcomputer, il ST506. Con soli 5MB l'ST506 aveva
una capacità superiore di 10 volte rispetto al RAMAC e con dimensioni
notevolmente inferiori.
Il primo modello che utilizzo la tecnologia "float on air" per
le testine di lettura/scrittura fu il Winchester 3030. Fu chiamato
così perchè fu sviluppato nella cittadina inglese di Winchester,
e non perchè riportava lo stesso nome del celebre fucile a ripetizione
Winchester 3030. Il nome fu di grande richiamo come il successo
nelle vendite. Era dotato di due facce ciascuna delle quali poteva
registrare 30 mega.
Nei primi anni di sviluppo dei primi Personal Computer questi
dispositivi di registrazione dati non furono adottati, sfavoriti
dalla scelta per le chiavette usb disk come sistema per la registrazione,
dato il costo più vantaggioso di questi ultimi. Solo intorno al
1983-1984 il disco rigido divenne il dispositivo di memoria di
massa preferito. Merito dei primi IBM XT che montarono nei computer
da scrivania dischi rigidi. La qualità non era paragonabile agli
attuali, come nemmeno la durata in termini di ore e l'affidabilità.
In 40 anni di progresso tecnologico sono stati compiuti giganteschi
passi in avanti. Oggi le dimensioni di un disco rigido si sono
talmente miniaturizzate tanto da poterli confondere con una moneta
da 100 lire, e le capacità di immagazzinamento dati raggiungono
e superano facilmente i 400 GigaByte, dimensioni di 1000000 volte
superiori.
La memoria centrale e' una parte fondamentale del computer. E' proprio grazie all'evoluzione di questo componente che oggi possiamo disporre di pc veramente efficienti. Ma cos'e' ed a che cosa serve, in parole semplici, questa memoria centrale ? E' quella parte del computer dove sono contenute tutte le informazioni da elaborare ed i risultanti derivanti da queste o le istruzioni utili affinche' vengano elaborate. Questa memoria centrale (chiamata anche primary storage = memoria primaria ) e' composta, quasi sempre, dalle memorie chiamate RAM (Random Access Memory) oppure ROM (Read Only Memory). Questa memoria centrale e' direttamente collegata, senza intermediazioni, al cuore pulsante del computer, la CPU. Abbiamo anche una memoria detta secondaria che si contrappone alla primaria. Di cosa si tratta ? Qualunque mezzo usiamo per una memorizzazione non volatile (hard disk e floppy disk) nella quale vengono depositate informazioni gia' elaborate dalla CPU o che non lo saranno nell'immediato.Tutta la memoria esterna indirizzabile quella centrale, alla quale si può giungere per mezzo di canali di I/O (Input/Output). Viene anche chiamata memoria esterna (external storage), secondary storage, auxiliary storage.
La scheda video e' un componente fondamentale del computer dato che e' proprio lei che ci consente di vedere sul nostro monitor tutte le informazioni ed i programmi che ci interessano.
Come funziona ? Come riusciamo, grazie a lei, a vedere le immagini ? Presto detto ! Sulla superficie della scheda video vi e' un piccolo chip, un tipo speciale di memoria chiamata memoria video : l'informazione "trattenuta" da questa memoria video e' quella che poi vediamo sullo schermo.
Se guardiamo a distanza ravvicinata lo schermo del nostro monitor ci possiamo accorgere che e' fatto di milioni di piccolissimi punti (dots o pixel). L'informazione di ogni colore e livello di brillantezza di ogni singolo punto e' conservata nella memoria video.
Quando il computer vuole "mostrarci" delle informazioni sul display (il monitor), calcola i cambiamenti di colore e brillantezza dei pixel, e cambia cosi', di volta in volta, il valore nella memoria video. La scheda video ti mostra cosi' i "nuovi" pixel sul monitor, punti continuamente ricalcolati. Nei moderni computer questo lavoro di calcolo, decisamente enorme, e' diviso tra il processore, che svolge anche altri calcoli, e la stessa scheda video (VIDEO CHIP).Bisogna cercare di optare sempre per delle valide schede video se vogliamo vedere belle immagini ed avere pochi problemi tecnici (ed un buon manuale delle istruzioni). I valori che dobbiamo sempre tenere a mente, al momento dell'acquisto, sono essenzialmente due - la velocita' di "refresh" video (indice di stabilita' delle immagini e quindi minor affaticamento degli occhi) ed il numero di colori visualizzabili. Il nostro occhio si sforza di meno (si stanca di meno) nel vedere quadri video a 75 Hz (o superiori) e graficamente, e' naturale, sono gradevoli le immagini con piu' di 256 colori (preferibilmente almeno 65.000 colori). Per questo e' sempre preferibile acquistare schede video che montino almeno 256 Mbyte di RAM o piu' (piu' ram piu' colori visualizzabili e maggior numero di pagine costruibili nell'unità di tempo).