La luce può essere interpretata e studiata come un'onda elettromagnetica.
L'energia elettromagnetica può trasferirsi da luogo a luogo per propagazione.
Tale fenomeno di trasferimento di energia può avvenire nello spazio libero
oppure può essere confinato e facilitato utilizzando appropriate linee
di trasmissione (guide d'onda, cavi coassiali ecc.).
Le onde elettromagnetiche, secondo la teoria di Maxwell, sono fenomeni
oscillatori, generalmente di tipo sinusoidale, e sono costituite da due
grandezze che variano periodicamente nel tempo: il campo elettrico ed
il campo magnetico. In condizioni di campo lontano i due campi sono in
fase, ortogonali tra loro e trasversali rispetto alla direzione di propagazione.
La caratteristica fondamentale che distingue i vari campi elettromagnetici
e ne determina le proprietà è la FREQUENZA, che rappresenta il
numero di oscillazioni effettuate dall'onda in un secondo (unità di tempo).
La frequenza si misura in Hertz (Hz).
Strettamente connessa con la frequenza è la LUNGHEZZA D'ONDA, che
è la distanza percorsa dall'onda durante un tempo di oscillazione e corrisponde
alla distanza tra due massimi o due minimi dell'onda.
Queste due grandezze, oltre ad essere tra loro legate, sono a loro volta
connesse con l'ENERGIA trasportata dall'onda: l'energia associata
alla radiazione elettromagnetica è infatti direttamente proporzionale
alla frequenza dell'onda stessa.
SPETTRO ELETTROMAGNETICO
Prima di proseguire è importante osservare che le onde elettromagnetiche
hanno lunghezza che vanno dalle centinaia di metri alle dimensioni del nucleo.
La classificazione delle onda elettromagnetiche fatta in base alla frequenza
o alla lunghezza d'onda viene indicata col nome di SPETTRO ELETTROMAGNETICO.
Quando un'onda elettromagnetica incontra un ostacolo penetra nella materia
e deposita la propria energia producendo una serie di effetti diversi
a seconda della sua frequenza.
Sulla base di questo, lo spettro elettromagnetico viene suddiviso in una
sezione IONIZZANTE, comprendente raggi X e raggi gamma, aventi frequenza
molto alta (> 3000 THz) e dotati di energia sufficiente per ionizzare
direttamente atomi e molecole, ed una NON IONIZZANTE (NIR), le cui radiazioni
non trasportano un quantitativo di energia sufficiente a produrre la rottura
dei legami chimici e produrre ionizzazione.
Le NIR oggetto della nostra attenzione in quanto sorgenti di elettrosmog
sono quelle aventi frequenze che vanno da 30 a 300 GHz, che possono a
loro volta venire suddivise in: